Il Presidente del sindacato sull’ipotesi di incentivi per chi lavora in alcuni reparti: «Non valutare solo l’attuale carenza di personale»
Roma, 2 novembre 2022 - «Bene che il Ministro della Salute Schillaci intenda far aumentare le retribuzioni dei medici. D’altra parte il tempismo è perfetto, considerato che nelle prossime settimane dovrebbero iniziare le trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro della dirigenza medica e sanitaria. Un contratto che ci auguriamo tenga in considerazione l’abnegazione dei medici ospedalieri, in particolare in questi ultimi anni, e valorizzi gli incarichi». Così Guido Quici, Presidente della Federazione CIMO-FESMED (a cui aderiscono ANPO-ASCOTI, CIMO, CIMOP e FESMED) commenta l’intervista appena rilasciata dal Ministro a Milena Gabanelli e Simona Ravizza del Corriere della Sera.
«Tuttavia – continua Quici – è fondamentale che il contratto poi sia applicato in tutte le aziende del Paese, al contrario di quel che avviene oggi. Ed è allo stesso modo essenziale evitare il rischio di contrasti tra specialisti che lavorano nella stessa struttura: l’introduzione di incentivi economici solo per alcuni specialisti deve essere valutata attentamente tenendo in considerazione non solo l’attuale carenza di personale in determinati reparti, ma un insieme di fattori che vanno dal livello di complessità dell’attività medica o chirurgica all’esposizione al rischio. In ogni caso - conclude Quici – occorre valorizzare tutti i professionisti, adeguandone le retribuzioni alla media europea, per porre fine alla fuga dei medici all’estero e verso il privato», conclude Quici.
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